Thailandia

Clima
Il clima della Thailandia è tropicale, caldo ed umido, dominato dal regime monsonico. Nel Paese si alternano due stagioni, quella umida estiva tra maggio ed ottobre e quella secca invernale tra novembre e aprile. I mesi tra marzo e maggio sono i più caldi dell'anno. Le piogge spesso avvengono nel pomeriggio, ma talvolta può piovere per giornate intere.

Cucina Thailandese
La cucina thailandese è tra le più apprezzate di quelle asiatiche e si contraddistingue tra le cucine orientali per il bilanciamento dei cinque sapori fondamentali: dolce, aspro, salato, amaro e umami.
La tradizione culinaria della Thailandia è stata influenzata da culture differenti, tra tutte ricordiamo quella cinese con l'impiego del pesce ed il riso cotti a vapore, le omelette ripiene di carne di maiale e l'anatra. Ma la cucina thailandese ha subìto anche l’influenza di olandesi, portoghesi, francesi e giapponesi e furono proprio dei missionari provenienti dal Portogallo a far conoscere a questi popoli il peperoncino, ingrediente tipico del centro e sud America, insomma è un mix armonioso di culture e tradizioni diverse.

Gli alimenti principali sono riso, pesce, crostacei, carne, banana, cocco e papaya, spesso miscelati tra di loro e insaporiti da erbe fresche, spezie e piccante. Nella tradizione Thai tutti i cibi vengono serviti al centro della tavola e condivisi tra tutti i commensali, e molta attenzione è data alla presentazione dei piatti, sempre curati nei minimi dettagli.

Aromi e spezie sono molto comuni nella cucina thai e non mancano ingredienti noti anche in Occidente come il pepe, l’aglio, il lime, la curcuma, il coriandolo, lo zenzero, ma anche qualcosa di più esotico come la citronella che è usata per profumare zuppe, noodles e piatti a base di pollo.

Tra le pietanze thailandesi più conosciute c’è sicuramente il pad thai un piatto con tagliolini di riso saltati in padella con uova, salsa di pesce, succo di tamarindo, peperoncino, germogli di soia, gamberetti, pollo o tofu, guarniti con arachidi sbriciolate e coriandolo. Ogni città ha una sua versione di questo piatto, che varia in base alla tecnica di frittura dei noodles e nella capitale, Bangkok, questo piatto è spesso venduto come cibo di strada.

Altre ricette tipiche sono la tom yam, una zuppa dal gusto agro piccante composto da citronella, galanga, succo di lime, salsa di pesce, e peperoncino fresco, che preparata con i gamberi prende il nome di tom yam kung, mentre quando è servita con il pollo e l’aggiunta di latte di cocco si chiama tom kha gai. Quando il tom yan viene preparato con l’aggiunta di pesce si chiama tom yam pla.

Il pollo satay è un secondo piatto invitante: spiedini di pollo marinato e grigliato accompagnati da una salsa a base di burro di arachidi. Le banana fritters sono una specialità della cucina thailandese: morbidi bocconcini di frutta spolverati con zucchero a velo e cannella. Il panang curry con manzo è un secondo piatto dove il manzo viene cotto con aglio, zenzero, curry viola e latte di cocco.Il riso fritto thai è un piatto del centro della Thailandia con pollo, uovo, peperoni e pasta di peperoncino.

Oltre a ricette e ingredienti presenti in tutto il Paese ci sono anche abitudini proprie delle varie regioni. Nel Nord e nel Nord-Est, per esempio, si preferisce il riso glutinoso, come nel vicino Laos, mentre al centro quello profumato, il riso jasmine. Questo ingrediente è comunque sempre cotto al vapore e proposto al posto del pane. I curry delle tavole del Nord sono più leggeri di quelli delle cucine del Centro e del Sud. E nelle località più meridionali, quelle che si affacciano sul mare, non possono mancare granchi, seppie, calamari, gamberi e pesci.

Da Nord e Sud, sulle tavole thailandesi c’è sempre tanta frutta, di solito servita dopo il pasto. In alcuni casi può essere anche ingrediente di ricette salate come avviene in una variante del Khao Phat, un piatto di riso saltato con l’uovo, carne oppure gamberi, aglio, pomodori, coriandolo e salsa di soia. Esiste infatti il Khan Phat Sapparot in cui il riso è saltato con pezzetti di ananas e servito nel frutto precedentemente scavato. Diffusi sono il mango, la papaya, il litchi, ma anche il rambutan, un frutto che assomiglia a un riccio, proveniente da questa zona del Sud-Est asiatico, così come il durian, odiato però da molti turisti per il suo odore e il suo gusto intensissimo.

E per i più curiosi e coraggiosi valgono un assaggio le altre specialità thailandesi a base di insetti. Il punteruolo rosso, con i suoi sentori agrodolci, è perfetto nelle insalate. Per strada si servono nidi di vespa arrotolati in foglie di banana e cotti alla griglia. Si possono poi assaggiare le larve fritte o i Meng Da che sono cimici giganti d’acqua servite bollite oppure fritte e poi salate oppure polverizzate e aggiunte al curry nelle salse per i Nam Prik, nome con cui si intendono vari piatti della cucina thailandese a base di frutta e verdura, pasta di gamberi e peperoncino.

Documenti di viaggio
Il passaporto è necessario per l'ingresso nel Paese e deve avere validità residua di almeno 6 mesi al momento dell’arrivo. Non è necessario invece il visto per soggiorni turistici non superiori ai trenta giorni. Dal 26 giugno 2012 tutti i minori italiani che viaggiano devono essere muniti di documento di viaggio individuale (passaporto individuale o carta d’identità valida per l’espatrio in caso di soggiorno turistico).

Rischi sanitari
E’ consigliato di non consumare cibi e bevande di dubbia provenienza, bere solo acqua e bibite in bottiglia senza l'aggiunta di ghiaccio.
Buona in generale la situazione delle strutture ospedaliere. Le strutture sanitarie private locali sono ottime. La malaria è diffusa e soprattutto se si intendono visitare zone rurali è bene effettuare le cure preventive a prescindere dal periodo dell’anno in cui ci si reca in questo Paese. Si consiglia di stipulare, prima di intraprendere un viaggio, una polizza assicurativa sanitaria adeguata (le strutture sanitarie locali non sono gratuite e quelle private hanno costi molto elevati) che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l'eventuale rimpatrio del malato. Resta alto inoltre il rischio di contrarre l’encefalite giapponese, la diarrea del viaggiatore, le infezioni amebiche, l’epatite A, la poliomielite. La diffusione dell' AIDS è elevata ed è necessario prestare attenzione. Pericolosi sono i morsi di serpenti. Il vaccino contro la febbre gialla è obbligatorio per tutti i viaggiatori superiori all’anno d’età provenienti da Paesi in cui la febbre gialla è a rischio trasmissione e per i viaggiatori che abbiano anche solo transitato per più di 12 ore nell’aeroporto di un Paese in cui la febbre gialla è a rischio trasmissione.

Cibo, cultura e curiosità nel mondo
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